L’orso marsicano – chi è e perché è a rischio di esinzione

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Quando si parla di animali in via di estinzione, non ci fermiamo veramente a chiederci come mai quell’animale sia in via di estinzione. Anzi, spesso non sappiamo neanche che aspetto abbia l’animale in questione. Leggiamo un titolo su un giornale, scuotiamo la testa, e andiamo avanti. Ed è proprio per questo che oggi vorrei gettare un po’ di luce sull’orso marsicano. Su che animale è e sul perché è in via di estinzione.

L’orso marsicano

Quando noi pensiamo a un orso, la specie che di solito ci viene in mente è il grizzly. In Italia, però, abbiamo una specie molto più vicina e molto più affascinante che non è molto diversa dal suo parente americano.

L’orso marsicano, il cui nome scientifico è Ursus arctos marsicanus, è di fatti un orso bruno. O meglio, è una sottospecie dell’orso bruno, che attualmente ha un rischio di estinzione critico. Questo, in breve, vuol dire che è a un passo dall’estinzione. Al momento si stima che ci siano tra i 55 e gli 85 orsi nella regione italiana della Marsica. Un numero sorprendente, soprattutto visto che nell’immaginario collettivo gli orsi sono di solito associati a un rischio, un pericolo.

Questo fatto, però, più che essere basato su dati empirici di attacchi di orsi, è basato su alcuni sfortunati incontri nei quale l’orso tende ad avere la meglio sull’essere umano, visto che un orso marsicano adulto può arrivare a pesare anche 210 kg. Ma, ad oggi, non sono ancora stati riportati casi di aggressioni sull’uomo da parte di orsi marsicani. E’ cosa poco nota, infatti, il fatto che questo orso sia in realtà di carattere schivo. E quasi esclusivamente vegetariano.

La dieta dell’orso marsicano

Quasi completamente vegetariano, però, non vuol dire vegetariano. Questo perché nonostante l’orso non cada in un vero e proprio letargo, da novembre fino a marzo, entra in ibernazione. L’ibernazione, a differenza del letargo, non è una fase di sonno costante. Durante l’ibernazione gli orsi si risvegliano per brevi periodi di tempo durante i quali sono attivi.

Nonostante questa breve attività, però, gli orsi prevalentemente dormono e consumano le scorte raccolte durante il resto dell’anno – radici, bacche, e frutti secchi. Chi se ne intende un po’ di nutrizione saprà che la frutta secca tende ad essere ricca di calorie – e, finchè questa c’è, l’orso ne va ghiotto. Ma quando frutta secca e radici non bastano?

C’è un breve periodo, subito dopo il risveglio dall’ibernazione e a fine estate, dove gli orsi necessitano di un maggior apporto calorico. Quindi, invece di accontentarsi di una dieta vegetariana, si danno alla caccia. Ed è in questa loro attività che è da ricercarsi una delle cause per cui l’orso marsicano è attualmente in via di estinzione.

Una specie in via di estinzione

Se appena si risveglia dall’ibernazione, l’orso preferisce dare la caccia a cervi, cinghiali ed altri animali selvatici, verso la fine dell’estate l’orso marsicano ha in passato puntato sul bestiame di svariati allevamenti. Così facendo è diventato l’obiettivo di chi voleva proteggere i propri animali, proprio come è successo al tilacino, tigre marsupiale estintasi nel 1936.

Se la caccia all’orso per la protezione degli allevamenti può essere una delle cause che ha portato alla sua quasi-estinzione, direte voi, non spiega però perchè oggigiorno rimangano meno di 100 esemplari di orso marsicano.

Come già detto sopra, questa in realtà non è che una delle cause per cui l’orso marsicano sta lottando per la sopravvivenza. Se infatti analizziamo nel dettaglio le cause che hanno portato alla morte degli orsi marsicani dal 1970 ad oggi, noteremo che sono le seguenti:

  • Bracconaggio
  • Avvelenamento
  • Uccisione con arma da fuoco
  • Orsi investiti da veicoli
  • Morte per cause naturali

Come potete vedere, la maggior parte dei motivi per cui questo animale si sta estinguendo sono da imputarsi all’uomo e particolarmente dannose a livello della popolazione dell’orso marsicano.

Se infatti le morti per cause naturali all’interno di una comunità di orsi possono essere sostituite dalle nascite all’interno della stessa comunità, lo stesso non si può dire per le morti dovute all’uomo.

Le morti per cause naturali possono essere malattia, età, o predazione. Quasi tutti questi eventi riguardano un numero molto limitato di orsi. L’uomo, invece, colpisce in maniera indiscriminata una specie estremamente fragile. Diversamente da come può succedere per gatti, cani, o altri mammiferi, che sono sessualmente maturi e pronti a riprodursi a pochi mesi di età, l’orso marsicano non raggiunge la maturità sessuale prima dei 4 anni. Inoltre, una femmina di orso marsicano attende solitamente almeno 3 anni tra un parto all’altro. Se quindi viene ucciso un orso di 3 anni, non solo questo non avrà mai la possibilità di riprodursi, ma – ipotizzando che un nuovo orso nasca quello stesso anno – ne dovranno passare altri quattro prima che un nuovo individuo – che ha sostituito l’orso precedente – possa dare luce a un nuovo orso e quindi fare aumentare di uno la popolazione. Sette anni per una crescita di un individuo, considerando che non ci siano morti.

Agire è quindi d’urgenza, ed occorre agire in maniera mirata e consapevole. Non solo dobbiamo infatti agire per evitare che l’uomo si possa avvicinare all’orso con intento violento, ma bisogna anche cercare di evitare che gli orsi possano avvicinarsi ai paesi dove l’uomo risiede. Come? Gli orsi tendono ad avvicinarsi ai paesi quando la disponibilità di cibo proteico viene meno, spingendo così gli orsi verso altre fonti di cibo. Una delle soluzioni per salvare questa specie potrebbe quindi essere quella di accertarsi che abbiano sempre accesso a quantità sufficienti di cibo all’interno del loro habitat.