In via di estinzione: la lista rossa e 5 specie che potrebbero non vedere il futuro

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Se ti dicessimo che, solo in Italia, molte più specie di quante pensi siano a rischio di estinzione, ci crederesti?

Beh, tra animali e piante, oltre 240 specie autoctone sono a rischio elevato di estinzione.

Ma cosa vuol dire essere a “rischio elevato di estinzione”? Ci sono specie che in Italia si sono già estinte? Quali sono alcune delle specie che rischiano di non vedere il domani?

Continuate a leggere per scoprirlo.

La lista rossa

La lista rossa

Come si fa a sapere quando una specie è in via di estinzione?

Grazie all’impegno di zoologi, botanici ed in generale scienziati esperti del settore che monitorano la diffusione delle specie a livello globale, ogni anno viene stilata la “Lista rossa delle specie minacciate”. Questa lista è un inventario di specie animali e vegetali che vengono ritenute a rischio. Poiché non tutte le specie hanno la stessa probabilità, o lo stesso rischio, di estinguersi, a ciascuna specie viene assegnata a una categoria di rischio. Le categorie sono 11 e sono le seguenti:

  • EX – Estinta: Diminutivo di Extinct, una specie viene classificata come EX quando si ha la certezza che non ne rimanga neanche un individuo, e in cattività, e in natura.
  • EW – Estinta in natura: Se gli ultimi individui della specie rimanenti sono tutti in cattività, la specie viene classificata come Extinct in the Wild, ovvero estinta in ambiente selvatico.
  • RE – Estinta nella regione: Vengono classificate così le specie estinte in una determinata regione.
  • CR – Rischio critico: Se una specie non è ancora estinta, ma ha subito una riduzione del numero di individui del circa 80%, allora viene così classificata.
  • EN – In Pericolo: Come nella categoria precedente, una specie può essere così classificata se occupa un’areale sotto i 5000 km2 o, in alternativa, se in massimo 10 anni, la popolazione è diminituita del 70%.
  • VU – Vulnerabile: Affinchè una specie possa essere classificata così, il numero degli individui deve essersi dimezzato in dieci anni.

Oltre alle categorie soprastanti, ci sono anche le seguenti, dove però non andremo nel dettaglio.

  • NT – Quasi minacciata
  • LC – Minor preoccupazione
  • DD – Carente di dati
  • NA – Non applicabile
  • NE – Non valutata

Nella lista rossa vengono inserite solo le specie appartenenti alle categorie del primo elenco che non si sono ancora estinte – quindi da EX a VU.

Per cosa viene utilizzata la lista rossa?

Se avete avuto molti compiti da svolgere tutti insieme, ma non sapevate a quali dare la priorità, ecco che capirete quale è una delle funzioni della lista rossa. E’ proprio sulla base di questa che, infatti, si stabilisce sulla conservazione di quali specie dobbiamo intervenire con maggiore urgenza. Per facilitare questo compito, però, partendo dalla Red List internazionale ne vengono stilate altre locali, come la Lista Rossa Nazionale e quella Regionale.

Quali sono le specie a maggior rischio di estinzione?

Ci sono molte specie minacciate in Italia, ma di solito si vedono sempre le stesse. Ecco perché abbiamo deciso di portare alla vostra attenzione 5 specie che, secondo la lista rossa dei vertebrati italiani, sono minacciate.

Squalo Volpe Occhiogrosso

Lo squalo volpe occhiogrosso (Alopias superciliosus) è un squalo che ne ha viste tante. E’ infatti così antico che ne sono persino stati trovati dei fossili nella regione di Hokuriku, in Giappone, e probabilmente anche nel Mar Mediterraneo. Si stima che i fossili abbiano almeno 65 milioni di anni, ragion per cui è ancora più triste che oggigiorno, in Italia, la specie sia classificata come CR: rischio di estinzione critico.

Geotritone imperiale del Sarrabus

Dal nome (e dall’aspetto) buffo, questo anfibio è uno di quei casi di estinzione dove non ci sono piani B. La specie è infatti endemica della Sardegna, dove la si può trovare solo in una zona di massimo 70 km2. Come mai si trovi qui rimane un mistero, visto che la specie dovrebbe vivere in un ambiente ricco di rifugi sotterranei… L’habitat da loro scelto è invece una zona granitica nel sud della Sardegna dove l’assenza di nascondigli rende il geotritone particolarmente vulnerabile ai predatori.

Migliarino di Palude

Fino a poco tempo fa considerato a rischio di estinzione minimo, il migliarino di palude (Emberiza schoeniclus) è dal 2022 minacciato. Questo perché il suo habitat consiste prevalentemente in zone umide. Poiché queste sono a loro volte in rapida diminuzione, nel corso degli anni i migliarini si sono trovati ad avere sempre meno zone abitabili, portando conseguentemente a un rapido calo della popolazione.

Orecchione sardo

Che i pipistrelli siano brutti e cattivi è una bugia bella e buona. Di fatti, nel corso della storia, il pipistrello è stato un valido alleato nella lotta alle malaria poichè, mangiando le zanzare, ovvero il vettore della malattia, diminuiva la probabilità che questa si diffondesse. Oggigiorno, molte specie di pipistrello sono a rischio. L’orecchione sardo è solo una delle più recenti. Se questo chirottero può ancora essere salvato, lo stesso non vale per il pipistrello dell’Isola di Natale protagonista di questo video:

Orso Marsicano

Presente in Abruzzo, Lazio e Molise, l’orso bruno marsicano (Ursus actorus marsicanus) è una specie estremamente intelligente, la cui prima causa di estinzione è l’uomo. Tra bracconaggio e incontri fatali con automobili, infatti, oggigiorno restano solo 50 esemplari. Moltissime organizzazioni si sono mosse per salvaguardare questa specie. E se, nonostante il loro intervento, abbiamo meno di 30 anni per salvare l’orso marsicano, pensate a quale potrebbe essere il destino di quelle specie la cui scomparsa è molto più silenziosa.